I - Eurostar 9450
“E' occupato?”
Cristiano fu tentato di rispondere di sì, ma scosse la testa e spostò la borsa che aveva messo sul sedile accanto al suo.
L'uomo prese ad armeggiare con la sua valigia, tentando di sfilare da una tasca stipata il libro.
Cristiano smise di fissarlo e si concentrò sulla sua lettura.
“Ah...al diavolo!” - disse infine l'uomo riponendo la valigia e sedendosi - “del resto non riesco mai a leggere in treno; meglio due chiacchiere, no?”
No - pensò Cristiano – meglio farsi i cazzi propri!
Era sempre sfortunato nei suoi spostamentii. Mai che riuscisse a farsi un viaggio in santa pace. Che fosse in treno o in aereo, capitava sempre accanto a qualche grassona che tirava fuori dalle sue borse di plastica arance, panini e ogni genere commestibile da offrirgli.
Come se poi i treni o gli aerei fossero luoghi di socializzazione.
E ora 'sto tizio bianco come un cencio e con due fondi di bottiglia al posto degli occhiali che voleva fare conversazione.
“Lei dove è diretto?”
Cazzi miei.
“Roma” - rispose Cristiano continuando a leggere il libro non leggendolo.
“Io scendo a Napoli, invece”. La voce dell'uomo era bassa e pacata. “Vado al raduno del mio gruppo di catechesi. Ogni mese una parrocchia affiliata con la nostra ci ospita per un fine settimana di riflessione e preghiera.”
PORCATROIA! Un parrocchiano!
A mali estremi estremi rimedi: Cristiano chiuse il libro e tirò fuori dalla borsa l'iPod. Lo accese portando il volume al massimo e sperando che anche l'uomo sentisse. Chiuse gli occhi e lasciò che la musica invadesse i suoi pensieri. Stava quasi per scivolare nel sonno, quando sentì una leggera pressione sull'avambraccio. Incredulo aprì gli occhi. L'uomo, con un sorriso beota stampato in volto, lo fissava e gli indicava una scatola di biscotti facendogli segno di pescare.
Cristiano fece no con la testa e richiuse gli occhi. Tentò di tenerli chiusi ma non riuscendoci, li riaprì giusto in tempo per vedere le labbra dell'uomo che gli indirizzavano frasi mute. Cristiano sospirò e lesse il labiale.
Prego al mattino? Cazzo! Ma che ti dice il cervello di fare certe domande a uno sconosciuto! No – gli venne voglia di urlare – e se non la smetti di rompermi le palle, più che pregare inizio a bestemmiare!
“No” - rispose Cristiano in un sussurro togliendosi le cuffie. Fu insoddisfatto della risposta e volle aggiungere qualcos'altro che potesse scandalizzare l'uomo, ma non gli venne in mente niente e ripeté: “No”.
L'uomo stava per replicare quando una ragazza si sporse verso Cristiano dal sedile dietro:
“Posso chiederti un favore?”
Cristiano annuì.
“Ti spiace spostarti al mio posto così io e la mia amica sediamo di fronte?”
Cristiano guardò la biondina insignificante che gli stava davanti e lo fissava con due occhi a palla indirizzandogli il migliore dei suoi sorrisi.
Cazzo sì!!!
“Certo” - rispose - “nessun problema”. E prima che qualcuno potesse cambiare idea si affrettò a raccattare la borsa e il giubbotto e si alzò frettolosamente. La ragazza si accomodò al suo posto mentre Cristiano sorrise trionfante al parrocchiano spostandosi nel posto dietro al suo. Si accomodò e guardò con la coda dell'occhio i suoi vicini: posti davanti vuoti, di lato un innocuo quindicenne con la musica a tutto volume e una maglietta con Topolino che mostrava il dito medio.
Ringraziò in silenzio tutti i santi che conosceva e riaprì il libro che stava leggendo.
Alzò la testa solo quando dal bagno uscì il prete che riprese il posto davanti al suo.
Il sacerdote gli sorrise, lo fissò per un attimo e poi disse:
“Figliolo, lei dove è diretto?”
3 commenti:
massi, mi piace molto la voce pensata e quella parlata del protagonista, anche il nome "Cristiano" è azzeccato, direi che ha un destino segnato, continua la conversazione con il prete?
non vedo l'ora di leggere il prossimo episodio... inutile dire che sei un mito!!! baci!
Cavolo! Confermo la mia prima impressione. Seppur io non formi parte del ristretto circolo di letterati accreditati alla critica, devo dire, con parole mie, che "cazzo se coinvolgi! E sei pure simpatico!".
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