VII - L'uomo insensibile
Quando Cristiano aprì gli occhi, la prima cosa che vide fu Erika completamente vestita di bianco.
Oddio, sono morto e mi trovo in paradiso.
Richiuse gli occhi, li riaprì e si rese conto che la persona che gli stava davanti non era Erika. Era una donna di mezza età, con un camice bianco.
“Come si sente?”, la voce della donna era morbida e vellutata.
“Dove…dove sono?”
“E’ in ospedale, ha avuto un incidente, ricorda? Io sono la dottoressa Franchi.”
Cristiano ripensò alla macchina, a sua madre che parlava, che urlava il suo nome, poi il volo.
“Sì, ricordo…stamani…in tangenziale.”
“Veramente è stato ieri mattina.”
Cristiano la guardò interrogativo.
“Siete finiti fuori strada e avete fatto un volo pazzesco, la macchina si è cappottata un paio di volte e alla fine si è schiantata contro un albero.”
La dottoressa fece una pausa.
“L’ambulanza l’ha portata subito qui. Le sue condizioni erano gravi e abbiamo dovuto operarla di urgenza.”
“Ma…io…”
Cristiano si bloccò e guardò il volto della dottoressa Franchi.
“Mia madre…dov’è mia madre?”
La dottoressa spostò il peso da una gamba all’altra, si avvicinò al letto e prese una mano a Cristiano.
E’ morta, ora mi dirà che mia madre è morta.
“Sua madre…”, la dottoressa si interruppe al suono della porta che si apriva. Si voltò a guardare chi entrava e Cristiano fece lo stesso.
Sua madre era ferma sulla soglia, con un braccio ingessato e una faccia da funerale.
“Cristiano…”
“Mamma, come stai?”
La dottoressa rispose per lei:
“Sua madre sta bene. Si è rotta un braccio e fratturata un paio di costole ma sta bene. Non è vero signora Elmetti?”
Sua madre fece sì con la testa e fissò Cristiano con aria rassegnata.
“Sto bene, sì…io sto bene.”
Allora perché avete quelle facce?
“Allora perchè avete quelle facce?”
“Signor Bonfanti”, riprese la dottoressa Franchi, sempre tenendogli la mano, “il volo che avete fatto le ha causato una frattura molto grave delle vertebre lombari. L’abbiamo operata immediatamente, ma…”
Cristiano si tirò su e fece per muovere le gambe. Non sentì niente.
“Dottoressa…”
“La lesione è molto grave, ha subito un danno midollare che per adesso non possiamo...”
“Non sento le mie gambe, non sento…non sento niente.”
“Stia calmo, ora le spiego cosa…”
“NO, cazzo, non voglio stare calmo!”
“Tesoro”, si intromise sua madre.
“Stai zitta!”
“Signor Bonfanti, non le nascondo che…”
“Uscite!”
“Cristiano…”
“USCITE! Vi ho detto di uscire da questo cazzo di stanza! FUORI!”
“Tesoro, capisco che sei sconvolto, ma non ti rivolgere alla dottoressa in questo..”
La dottoressa Franchi la interruppe:
“Signora, usciamo, lasciamo suo figlio un po’ solo.”
“Ma dottoressa, io…”
“Venga, ci prendiamo un caffé.”
La dottoressa prese la madre di Cristiano sotto un braccio e la trascinò fuori. Prima di uscire si voltò verso il letto e guardò Cristiano con i suoi occhioni azzurri.
Cristiano si sorprese a pensare che quegli occhi erano tanto belli quanto stanchi. Per un attimo pensò di chiederle scusa per come le aveva urlato contro. Ma prima che potesse articolare due parole, la dottoressa era già uscita e lui rimasto solo nella stanza.
Si toccò le cosce. Niente.
Si tirò una botta col pugno. Niente.
Con le mani prese a martoriarsi i polpacci. Niente.
“Maledizione! No, NO, NOOO!”
Cristiano iniziò a martellarsi con tutta la forza che aveva entrambe le gambe. Tirò pugni e pizzicotti e botte di ogni tipo, ma non sentì niente.
“Cazzo, cazzo, cazzo…”, urlò alla stanza vuota.
Poi si fermò esausto. Il respiro era veloce e ansimante. Cristiano provò per l’ultima volta a muovere un piede, ma non ci fu niente da fare.
Sentì le lacrime agli occhi e tentò di ricacciarle, ma non ci fu modo. Iniziò a singhiozzare e pensò che, no, non si trovava in paradiso come aveva creduto svegliandosi e vedendo la dottoressa vestita di bianco.
Quella era l’anticamera dell’inferno.
4 commenti:
Cristiano ha rischiato davvero brutto di morire, son contento che il suo autore l'abbia graziato :-)
Mi ha un po' sorpreso (nel senso buono) la madre, non so cosa mi aspettavo, forse semplicemente che parlasse molto di più. Invece è una presenza quasi del tutto silenziosa, per una volta ho l'impressione che sia più preoccupata di un suo prossimo che di se stessa. Forse la svolta c'è stata davvero...
La dottoressa non riesco a immaginarla mentre dice quello che dice con un tono morbido e vellutato. La immagino più fredda, professionale, nonostante avverta che nelle sue parole c'è qualche timido tentativo di tradire, con un accenno di umanità e di calore, il consueto approccio con il paziente. Nemmeno gli occhi belli e stanchi che osserva Cristiano me la fanno vedere in altra luce.
Son molto curioso di sapere come si sviluppa la storia... Faccio un in bocca al lupo a Cristiano, non si sa mai ;-)
Come invito alla prudenza in auto è davvero convincente!
Un'improvvisa svolta drammatica al racconto, spero per Cristiano che sia solo temporanea. Particolare: finalmente per un attimo Cristiano pensa e dice la stessa cosa: "Allora perché avete quelle facce?"
@filsero: la dottoressa è una persona vera che ha sul serio il tono morbido e vellutato e gli occhi belli ma stanchi... tornerà...la conoscerai meglio...
@narrando: pubblicità progresso!
@bruno: sono contento che hai notato che Cristiano pensa e dice la stessa cosa per la prima volta...volevo che saltasse agli occhi!!!
Alla prossima puntata...
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