Sangue a West Hollywood - III
di Daniel Bloom
Ormai erano le due passate ed ero già stato al Waggy di West L.A., al Lighting Strike sul Sunset Boulevard e al Molotov sulla Santa Barbara Avenue; di Michael Cronny nemmeno l’ombra.
Un barista del Waggy in vena di confidenze mi aveva detto che l’ultima volta che avevano visto Cronny era stato un paio di settimane prima. Aveva fatto la sua solita marchetta nel locale ed era uscito accompagnato da un cinquantenne dall’aria danarosa.
Mi restavano ancora una decina di club dove poterlo incrociare. Quella sera non era una serata fortunata, ero esausto, frequentare quei posti da invertiti mi dava il voltastomaco. E inoltre in quei club servono del pessimo whiskey.
Mi recai sulla tredicesima all’incrocio con Mullholland al Race, all’entrata del locale sul lato posteriore un gruppetto di giovani drogati alla ricerca di qualche pollo voglioso da spennare per la notte, stavano girando come cani affamati, pronti a tutto.
Tra quei tipi vedo un ragazzo che risponde alle caratteristiche di Cronny, mi avvicino, i tipi sospettano, e così accendo una sigaretta e mi allontano. Maledizione, non ero mai riuscito a togliermi l’aria da sbirro.
Sento di spalle un tipo che si rivolge al ragazzo biondo chiamandolo per nome Michael. È lui il mio uomo, mi allontano, sembra affaticato, giornata magra anche stasera niente dose. Rimane fuori del locale.
Aspetto per circa un’ora quando il ragazzo prende e svolta l’angolo, ci siamo amico! la mia corriera per i 10000 dollari si sta mettendo in moto.
Si incammina fino a un incrocio poi prende per la Hollywood Boulevard, siamo alla periferia estrema di L.A.
Mezz’ora di strada a piedi, lo tengo a distanza si avvicina a un palazzo fatiscente, tira fuori una chiave, la introduce e gira. Ci siamo Daniel, è tuo. Aspetto che entri.
Decido di rimanere ancora qualche minuto. Un barbone ubriaco passa per strada e mi chiede dei soldi, ho mezzo dollaro in tasca. Glielo do per scaramanzia.
Dalla tasca tiro fuori una lima e faccio leva. Si apre come una serratura di burro. Ora devo trovare l’appartamento. Tiro fuori l’automatica, la metto in tasca. Ho una scarica di adrenalina. Mi spingo per le scale al primo piano vedo una porta semichiusa, entro. Avevo fatto centro, era l’appartamento di Cronny.
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